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RIFORMARE IL DIRITTO D’AUTORE, NEL SEGNO DI UNA LIBERALIZZAZIONE ATTENTA DEL MERCATO

Inserito il 23 Maggio 2016 alle 17:57

Nella seduta del 27 aprile 2016 la Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge di delegazione europea 2015.

Un provvedimento molto articolato, sul quale abbiamo svolto un lavoro importante di merito e di sostanza con la Commissione Politiche Europee di cui faccio parte.

Ne ho parlato in Aula lo scorso 18 aprile, nel il mio intervento durante la discussione generale sulla legge.

Una legge con cui procediamo a ritmo sostenuto nell’attuazione di molte direttive europee nel nostro Paese, dettando i criteri cui dovrà attenersi il Governo nei decreti attuativi.

Il mio lavoro si è concentrato, in particolare, sui criteri di recepimento della direttiva in materia gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi – Direttiva 2014/26/UE – e sulla necessità di attuare i principi sanciti in Europa: libertà del titolare di scegliere l’organismo cui affidare la gestione dei propri diritti e garanzia di efficacia e trasparenza nella distribuzione dei compensi.

Assicurare l’efficienza e il buon funzionamento delle cd. società di collecting, infatti, significa investire nello sviluppo culturale del nostro paese, sapendo sfruttare le nuove modalità di diffusione delle nostre opere di ingegno nell’ormai ineludibile scenario globale.

Per recepire l’indirizzo europeo abbiamo sviluppato un esame attento e ponderato, coinvolgendo,  attraverso un ciclo di audizioni, gli operatori del settore e il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini.

Siamo di fronte ad un tema complesso ma fondamentale per la realizzazione di un mercato unico europeo, anche digitale. Da qui la necessità di armonizzare le discipline nazionali sul funzionamento degli organismi di gestione collettiva del diritto d’autore e dei diritti connessi, facendo fronte alla necessità di tutela di tali diritti nell’ambito della libera circolazione di beni e servizi.

In particolare, la direttiva stabilisce il principio per cui i titolari dei diritti dovranno essere liberi di affidare la tutela delle proprie opere agli organismi di gestione collettiva (collecting society) che ritengono più opportuni, indipendentemente dallo Stato membro di nazionalità e avrannoil diritto di partecipare alla gestione della stessa collecting society, la quale dovrà avere specifici requisiti di trasparenza.

Nell’attuazione della Direttiva è quindi necessario garantire il corretto bilanciamento tra l’interesse ad una fruizione delle opere di ingegno sempre più globale e immediata, da un lato, e un’adeguata tutela dei titolari dei diritti dall’altro.

Ritengo – ed è questa la convinzione che mi ha portato all’elaborazione di un’apposita proposta di legge e di due proposte emendative a questo ddl – che il nostro Paese debba essere pronto a raccogliere la sfida che le nuove tecnologie hanno lanciato alla comunità globale, nell’interesse dell’intera filiera della creazione, produzione, distribuzione e utilizzo dei contenuti creativi.

Le mie proposte, dunque, hanno sempre mirato ad un intervento nel segno di una liberalizzazione attenta del mercato dell’intermediazione dei diritti d’autore, in particolare attraverso la presenza di un’Agenzia che – assorbendo parte del personale della SIAE – esercitasse le funzioni pubbliciste oggi affidate alla collecting italiana. Ci sarebbe così un organo di controllo sul buon funzionamento tanto del mercato dei diritti d’autore che di quello dei diritti connessi (che la direttiva disciplina congiuntamente e per i quali, dunque, dovrebbe essere prevista una normativa omogenea).

E’ vero che la recente esperienza relativa al mercato dell’intermediazione dei diritti connessi ci conferma che una liberalizzazione senza regole acuisce i problemi invece di risolverli.

Al tempo stesso, tuttavia, non possiamo ignorare che il legislatore europeo ha espressamente stabilito – come detto – la libertà del titolare dei diritti di scegliere l’organismo cui affidare la gestione dei propri diritti, nonché la necessità di garantire efficacia e trasparenzanella distribuzione dei compensi.

A tal fine, da oggi è necessario lavorare perché questi principi, anche nel persistere di un regime di monopolio, non restino lettera morta ma portino ad una profonda riforma della struttura e del funzionamento della SIAE: primo tra tutti rendendola adeguata all’avvento delle nuove tecnologie, attraverso, per esempio, la creazione di una piattaforma online attraverso la quale i singoli autori possano accedere tempestivamente a profili personali o la possibilità per gli organizzatori di spettacoli dal vivo di compilare borderò elettronici o di accedere ad uno sportello unico per la Musica dal vivo.

E’ dunque positivo quanto previsto dall’emendamento finale del Relatore che richiede una serie di azioni per adeguare il funzionamento della SIAE ai contenuti della direttiva.

S’impongono infatti una migliore, più celere ed equa distribuzione dei proventi incassati di spettanza dei titolari; una più equa partecipazione dei titolari dei diritti alla gestione dell’organismo; una maggiore informazione e trasparenza in merito al funzionamento, struttura e tariffe.

Penso in particolare ad alcune modifiche che anche noi richiedevamo da tempo. A partire dal lavoro fatto sulla musica dal vivo insieme a personalità come Stefano Boeri ed artisti tra i quali Manuel Agnelli degli Afterhours, Paolo Pavanello dei Linea 77, Max Casacci dei Subsonica, Piotta o Pierfunk dei Motel Connection e con la Campagna LiberaMusicaLiberamente con la quale chiedevamo il pagamento di una cifra forfettaria alla SIAE e agevolazioni per la concessione dei permessi per i concerti sotto i duecento posti o come il bonus cultura che adesso i diciottenni, anche se stranieri, potranno spendere per gli spettacoli dal vivo.  Una bella forma di promozione della cultura e di un settore in piena ripresa, centro di grandi investimenti, forma importante di sostentamento per gli artisti.

Qui mi riallaccio a quanto previsto fra i criteri di recepimento della direttiva, soprattutto alla previsione di casi in cui la corresponsione di diritti d’autore sia ridotta o esclusa. E’ importante che su questo punto la normativa sia ben ponderata: da un lato, infatti, ridurre la quota porterà benefici alla regolarità dei pagamenti e all’emersione del sommerso; dall’altro, l’esenzione dovrà essere limitata a casi specifici come ad esempio gli eventi di beneficenza, così come da me proposto nella PDL C. 1136. Perché il pagamento dei diritti d’autore, ancorché di una cifra simbolica nei concerti minori, è il doveroso corrispettivo di un’attività intellettuale.

Grazie dunque al Governo per il confronto avviato con il Parlamento nella ricerca delle migliori soluzioni e per non aver assunto tale responsabilità solo come una responsabilità governativa. Un confronto utile e importante che sono intenzionata a proseguire.

Da Newsletter Francesca Bonomo n. 2 del 20 maggio 2016


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VERSO IL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE ED EUROPEO. TERZO SETTORE: AD UN PASSO DA UNA RIFORMA STORICA

Inserito il 23 Maggio 2016 alle 17:54

Approvato in prima lettura dalla Camera nell’aprile 2015, dopo un lungo approfondimento svolto anche al Senato, finalmente il disegno di legge delega sul Terzo Settore è stato approvato anche dall’altro ramo del Parlamento lo scorso 30 marzo.

Siamo quindi in corsa verso la definitiva entrata in vigore, che arriverà con l’approvazione definitiva senza altre modifiche da parte della Camera, che lo esaminerà nella settimana del 23 maggio prossimo.

La nuova legge delega pone le basi per una riforma di un comparto fondamentale per il Paese, sia sotto il profilo sociale che quello economico. In questo modo diamo un quadro di riferimento legislativo preciso ad un settore in crescita mettendo ordine fra la miriade di leggi e leggine su volontariato, cooperazione sociale, ong e onlus.

La delega si occupa della riforma del codice civile; della costruzione e definizione del nuovo codice del Terzo settore con un unico registro presso il Ministero del Lavoro, superando così i registri locali comunali e regionali e del rilancio dell’impresa sociale.

Disciplinare meglio il Terzo Settore favorirà la crescita dell’Economia sociale, che negli ultimi anni ha registrato dati incoraggianti in termini di crescita, anche sotto il profilo occupazionale.

In Italia quasi 800mila persone lavorano in questo ambito, mentre sono oltre quattro milioni e mezzo i volontari che a vario titolo ne sono coinvolti; un mondo a cui finalmente il Parlamento dà una riposta organica.

Come responsabile nazionale PD per il servizio civile, sono particolarmente orgogliosa della proposta che abbiamo elaborato, in collaborazione con enti e rappresentanti dei volontari, ed ora recepita in questa legge Delega al Governo che porterà ad un vero rilancio di questo istituto così importante per la crescita personale dei ragazzi e insieme per la società.

Tra le novità principali del nuovo Servizio Civile Universale approvato in Commissione al Senato c’è l’apertura ai giovani “italiani e stranieri regolarmente soggiornanti”

Il servizio civile “universale”, più flessibile nei tempi di svolgimento e con il riconoscimento delle competenze acquisite, rimane comunque ancorato all’art. 52 della Costituzione Italiana, che lo colloca nell’eredità dell’obiezione di coscienza al servizio militare, nonché all’articolo 11, quindi come “difesa non armata della patria e alla promozione dei valori fondativi della Repubblica” ma noi vogliamo di più.

Proprio per questa ragione, nel servizio civile universale si prevede uno scambio di due mesi in un Paese europeo o, come originariamente proposto, in un’altra regione italiana; perché i nostri giovani possano sentirsi prima di tutto cittadini italiani, imparando a conoscerne le diverse peculiarità regionali; ma soprattutto perché imparino a sentirsi cittadini attivi europei. Di quell’Europa che, seppur sia riuscita a garantire 60 anni di pace, non è ancora stata capace di costruire dal basso un senso di appartenenza comune ed una forte unione politica e culturale.

Così facendo abbiamo voluto aprire la strada al progetto ODYSSEUS: la proposta lanciata dal Governo italiano per realizzare un veroservizio civile europeo. Il richiamo alla difesa non armata della Patria, infatti, assume oggi un significato ancora più profondo: quello di unire le forze dei giovani per portare supporto alla comunità nei momenti più difficili.

Stiamo vivendo, probabilmente, uno dei momenti più difficili della storia dell’Unione. La possibilità che la Gran Bretagna decida di abbandonare il sistema continentale, la costruzione di muri fra gli Stati e la persistente minaccia terroristica minano alle fondamenta il processo di integrazione europeo. Proprio di fronte a questo quadro internazionale, sentiamo ancora più forte la necessità di ancorare i valori e i principi che stanno alla base dell’ideale europeo a scelte coraggiose che accelerino l’integrazione e rafforzino le tutele dei cittadini europei.

L’idea di Europa, per ri-generarsi, deve partire dalle nuove generazioni. Da quelle generazioni cresciute con il programma Erasmus e il più recente e potenziato Erasmus Plus, quelle generazioni che più di tutte associano l’Europa non alle profonde divisioni e alle terribili guerre del secolo scorso ma alla libertà di movimento grazie a Schengen e grazie alla moneta unica.

Per questo l’Italia con il progetto di servizio civile europeo promuove, innanzitutto, una visione dell’Europa del futuro. L’esperienza italiana e la sfida che abbiamo lanciato insieme al governo durante il semestre italiano di presidenza dell’UE hanno avviato una riflessione a livello europeo sull’opportunità di introdurre questa esperienza su scala comunitaria, con l’obiettivo di stimolare la partecipazione e il volontariato dei giovani, favorire l’inclusione e la coesione sociale.

Il progetto pilota avviato con il bando IVO4ALL ci mostrerà primi risultati di questa esperienza, consentendoci di ampliare la dimensione europea del servizio civile.

Pensiamo a un programma dedicato ai ragazzi dai 18 ai 25 anni, della durata dai 6 ai 12 mesi, che permetta di accedere a un’esperienza di impegno diretto in un paese europeo nei settori dell’istruzione, della sanità, dell’ambiente, dell’integrazione, dello sviluppo e della valorizzazione dei patrimoni culturali. Le proposte in questo senso dovrebbero andare di pari passo con quelle messe in campo nella politica di sicurezza e difesa comune. Come in Italia il SCN si fonda sull’art. 52 della Costituzione e sulla difesa non armata della Patria, così l’Europa ha bisogno di una difesa comune che non sia soltanto militare o di intelligence, ma un aiuto e un supporto alla comunità nei momenti più difficili.

Pensiamo ai migranti e ai rifugiati, uno dei nodi che la società europea è chiamata a sciogliere e in cui il contributo dei ragazzi potrà essere determinante, con attività che intercettino i tanti bisogni delle persone e le varie fasi legate all’accoglienza, al transito o all’inclusione.

Pensiamo alla protezione dell’ambiente e del patrimonio storico artistico dell’Unione, alla tutela della persona e dei più deboli in particolare, all’educazione alla legalità.

Questo patrimonio “umano” di cittadini europei attivi potrà poi essere richiamato in caso di emergenze ambientali o di altro genere proprio come “contingente di difesa civile” a servizio dell’Europa e degli Stati nazionali in caso di crisi.

In tutti questi settori potremo stimolare la partecipazione attiva dei ragazzi, che avranno un’occasione di formazione oltre il volontariato, costruendo il loro percorso di vita così come il loro possibile ingresso nel mercato del lavoro, in uno spazio libero.

Quale migliore occasione, per le istituzioni europee, per affrontare il futuro dell’Europa ripartendo dai suoi principi fondativi: pace, solidarietà, lavoro, in un territorio libero e senza barriere.

Da Newsletter Francesca Bonomo n. 2 del 20 maggio 2016


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LA RIFORMA COSTITUZIONALE PER UN’ITALIA PIU’ FORTE

Inserito il 23 Maggio 2016 alle 17:51

Il 12 aprile è una data storica: la Camera approva la riforma costituzionale. L’ultimo passaggio parlamentare di un lungo lavoro di studio, confronto e dibattito su una riforma attesa da anni, su cui ora gli italiani avranno l’ultima parola, con il referendum previsto per ottobre.

Sarà nostro compito cercare di stimolare i territori a creare un vero confronto su queste tematiche, sicuramente attraverso la formazione dei comitati per il SI, ma anche estendendo il confronto all’esterno del partito, perché non essendoci quorum la sfida vera sarà quella di coinvolgere i cittadini ad approfondire il tema affinché si voti in maniera consapevole.

Cosa rientra nella riforma:

Superamento del bicameralismo paritario, sistema che anche per quanto riguarda la mia esperienza personale ha creato nel passato numerose complicazioni nel processo legislativo. La procedura attuale spesso infatti non aiuta il confronto ma blocca invece la discussione costruttiva. Questo provvedimento porterà anche alla riduzione del numero dei parlamentari, per evitare sovrapposizioni e spreco di tempo e denaro. Senza dimenticare che sulle scelte fondamentali, come l’elezione del Presidente della Repubblica o le riforme della Costituzione, restano le maggioranze qualificate e il ruolo delle due camere.

Come ha detto in Aula il Presidente Renzi, citando Calamandrei, stiamo finalmente procedendo verso un modello di “democrazia decidente” (qui il suo intervento in Aula, non vi nascondo che sentivo tutta l’emozione di un passaggio così importante)

Da oggi inizieremo a lavorare per stimolare la riflessione in vista del referendum popolare e spero che riusciremo a rendere questo confronto un momento di alta democrazia e non una mera contrapposizione politica per delegittimare “l’avversario”. Qual’è il voto sulla nostra Costituzione.  Il Partito Democratico è pronto al confronto con la forza delle idee, per ricostruire un vero rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.

Ecco le principali novità contenute nel testo che modifica diversi articoli della seconda parte della Costituzione.

Fine del bicameralismo paritario. Una sola Camera, quella dei deputati, darà la fiducia al Governo e, salvo alcune materie, svolgerà la funzione legislativa esclusiva. Il Senato sarà più snello e avrà competenze solo su leggi costituzionali, leggi sugli Enti locali e trattati internazionali.

Iter legislativo semplificato. L’iter di approvazione di una legge avrà tempi certi e ridotti. Meno decreti legge e priorità ai disegni di legge del Governo considerati essenziali per attuare il programma.

Il nuovo Senato sarà composto da 100 senatori (contro i 315 attuali), di cui 95 eletti e 5 nominati dal Presidente della repubblica. Tra i 95 senatori eletti, 74 saranno votati da parte dei consiglieri regionali e delle province autonome, tra i consiglieri stessi; mentre 21 saranno votati, sempre dai consiglieri regionali e delle province autonome, trai i sindaci. I 100 senatori non avranno indennità.

Nuovo rapporto tra Stato e Regioni, soprattutto per quanto riguarda le rispettive competenze legislative. L’autonomia delle Regioni sarà legata alla correttezza dei bilanci: sarà maggiore per quelle con i conti a posto mentre in caso di accertato grave dissesto finanziario, Regioni ed enti locali potranno essere commissariati dallo Stato centrale.

Aboliti Cnel e Province. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e le Provincie vengono definitivamente cancellati dalla carta costituzionale.

Novità sui referendum. Modificati i quorum di validità del voto per i referendum abrogativi: il quorum resta la maggioranza degli aventi diritto se la proposta di abrogazione è presentata da 500.000 firme, mentre scende alla maggioranza dei votanti alle ultime elezioni della Camera dei Deputati se la proposta è presentata da 800.000 firme. Introdotta anche la possibilità di indire referendum popolari propositivi e d’indirizzo e altre forme di consultazione popolari oggi non previsti costituzionalmente. La legge ne indicherà poi i metodi concreti di attuazione.

Leggi di iniziativa popolare. I regolamenti parlamentari dovranno garantire forme e tempi certi sia della discussione che della deliberazione sulle proposte di legge di iniziativa popolare, che dovranno essere presentate da 150.000 elettori.

Vincolo di trasparenza in costituzione. Inserito nell’articolo 97 della Costituzione l’obbligo di assicurare il buon andamento, l’imparzialità e la trasparenza dell’amministrazione.

Elezione Presidente della Repubblica. Modificato il quorum per la sua elezione: è richiesta la maggioranza dei due/terzi del parlamento in seduta comune (ma senza i delegati regionali) nei primi tre scrutini, dei tre/quinti dal quarto al sesto scrutinio e la maggioranza dei tre/quinti dei votanti dal settimo scrutinio in poi.

Corte Costituzionale. Introdotto il giudizio preventivo di costituzionalità per le leggi elettorali e modificata la modalità di nomina dei giudici costituzionali: tre saranno eletti dalla Camera e due dal Senato.

Tagli ai costi della politica. Eliminati i rimborsi pubblici ai gruppi politici regionali e stabilito un tetto agli stipendi di Presidenti e consiglieri regionali, che dovranno essere pari o inferiori a quello dei sindaci dei Comuni capoluogo di Regione.

Con le Riforme un’Italia più semplice e forte – VIDEO –
Dichiarazione di voto di Ettore Rosato – VIDEO –

 

Da Newsletter Francesca Bonomo n. 2 del 20 maggio 2016


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DA ROMA A BRUXELLES PENSANDO AL CANAVESE COME UNA “SMART-LAND”

Inserito il 23 Maggio 2016 alle 17:48

Dopo il voto in Aula sul Documento di Economia e Finanza 2016, mercoledì 28 aprile sono atterrata a Bruxelles per raggiungere una trentina tra imprenditori canavesani, autorità istituzionali, locali e regionali, ed europarlamentari riuniti presso la sede di Confindustria Bruxelles in una due giorni di incontri e di attività informative sull’accessibilità e sulla progettualità di richiesta di finanziamenti europei. 

Gli industriali del Canavese sono la prima Confindustria territoriale ad aver organizzato una missione di questo genere, nell’ambito delle proprie attività di sviluppo economico-sociale del territorio, in collaborazione con la Delegazione di Confindustria presso l’Unione europea.

bxl1L’obiettivo è stato secondo me centrato: capire i meccanismi di accesso ai fondi europei da una parte, promuovere il sistema territoriale locale dall’altra. Si è voluto sensibilizzare i rappresentanti nel Parlamento Europeo della Circoscrizione Nord-Ovest, sul cambiamento in atto in un territorio che, da mono industriale, si è trasformato in un distretto innovativo e tecnologicamente avanzato formato da PMI di eccellenza.

Questo è stato anche il tema centrale del dibattito organizzato dalla Confindustria del Canavese che ha visto coinvolti il Presidente Gea insieme ad importanti esponenti di politiche europee, dove è emersa in modo chiaro la necessità di creare un sistema di relazione e di condivisione attivo e continuamente alimentato tra smart land, smart city e smart valley, tutte configurazioni di territorio ma soprattutto voci di un unico grande cruscotto territoriale, quello della relazione e dello sviluppo di una governance trasversale e condivisa.

«Un’esperienza unica per il territorio» l’ha definita Fabrizio Gea, presidente di Confindustria Canavese. «Oggi non è più il tempo di disegnare strategie, dobbiamo lavorare insieme per realizzare fattivamente ciò che il nostro territorio, gli operatori che vi lavorano e le tante persone che vivono e vengono a visitare il Canavese, ci chiedono. Stiamo puntando a realizzare un Piano Industriale per il Canavese poggiato su quattro importanti assi strategici: Industria e attività produttive, Infrastrutture e trasporti, Formazione e istruzione, Turismo cultura e sport. Vogliamo quindi sostenere il Canavese come smart land, dove si incrociano tradizione industriale, innovazione e un nuovo modello di condivisione dal basso di progetti che mette insieme istituzioni, comunità, stakeholder e opinion leader”.

Questa prima missione di territorio ben si inserisce in un percorso di condivisione di strategie ed obiettivi di sviluppo del canavese iniziato attraverso alcune collaborazioni tra gli interlocutori politici locali e le diverse rappresentanze imprenditoriali già a partire dal 2013. Prima tra tutte quella di far riconoscere il Canavese come zona sperimentale in Piemonte di attuazione della Zona a Burocrazia Zero, per la quale ci sia aspetta la firme definitiva a breve, o la creazione della navetta Erbaluce Express come uno dei volani per far conoscere ai turisti che arrivano a Torino le nostre peculiarità artistiche, enogastronomiche e ambientali locali o ancora come il lavoro di sinergia svolto per far arrivare ai vari livelli istituzionali, regionale e nazionale, le priorità condivise in materia di potenziamento dei trasporti e delle infrastrutture locali, a partire dalla Banda Larga. Questo lavoro che ora siamo convinti di dover rafforzare costruendo un Piano Industriale per il Canavese, basato sui quattro assi sopra citati, imparando a fare del lavoro di squadra una attitudine di territorio.

Devo dire, però, che mi ha fatto molto effetto tornare a Bruxelles dopo poco più di un mese dagli attentati. La vita ha ripreso il suo ritmo quotidiano ma è impossibile trovarsi qui e non fare una profonda riflessione sulle misure di sicurezza e controllo che i singoli Stati membri dell’UE hanno adottato o che stanno per adottare.  È un momento molto delicato nel quale la rabbia e la paura possono offuscare o affrettare un importante giudizio. Non dobbiamo farci intimidire e non dobbiamo cedere a semplici quanto errate soluzioni populiste come quelle già adottate dai Governi ungherese e austriaco o come quelle proposte dalla Lega che cozzano palesemente con lo spirito di solidarietà: un pilastro civile proprio dell’Ue e dell’Italia stessa. Vogliamo una Europa attenta ma senza muri, capace di controllare e difendere i suoi confini ma anche di aprirli quando è necessario.

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Inserito il 23 Maggio 2016 alle 17:46

La Newsletter di Francesca

20 MAGGIO 2016 – NUMERO 2
Gentile ,mi scuso per la non regolarità della nostra corrispondenza negli ultimi mesi dovuti ad alcuni cambiamenti positivi anche se repentini ma, a partire da oggi, sarò lieta di mantenere con voi un confronto mensile grazie alla newsletter e di aggiornarvi settimanalmente attraverso i social network ed il sito. Visto l’avvicinarsi delle elezioni amministrative sulle quali anche in Piemonte, tra Torino e diverse città della sua Provincia nonché Novara saremo impegnati a lavorare con diversi giovani candidati, vi annuncio che nella prossima settimana vi invierò uno speciale per raccontarvi un po’ quali sono i temi principali che vorremmo portare avanti in queste elezioni e quali sono le storie dei giovani che hanno deciso di mettersi in gioco.

In questa newsletter invece mi soffermerò sul racconto dell’attività parlamentare che, come da due anni a questa parte, ci riserva diverse novità e profonde riforme.

In questi primi mesi del 2016, infatti, il lavoro di Parlamento e Governo è proseguito su tantissimi temi, con un occhio particolare ai diritti civili, al sociale e alla cultura. Tre temi profondamente legati fra loro, affrontati con delle riforme necessarie e coraggiose, che pongono le basi per una Italia del futuro attenta ai bisogni di tutti i suoi cittadini, culturalmente competitiva, socialmente unita e territorialmente consapevole.

La prima bella notizia è che finalmente le Unioni civili sono Legge! Un momento storico per il nostro Paese che finalmente sana un vuoto normativo inammissibile, da tempo sottolineato dalla Corte Costituzionale e dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo, che aveva condannato l’Italia proprio per il mancato rispetto del diritto alla vita familiare di gay e lesbiche. L’Italia potrà finalmente contare su una legge che garantisce pari tutele alle coppie omosessuali e introduce una serie di diritti essenziali per tutte le coppie di fatto.

Difendo la scelta del Governo di aver posto la questione di fiducia sul provvedimento che aveva un forte significato politico e rappresentava un elemento caratterizzante del programma del Partito Democratico e dell’agenda di Governo, incentrata non solo sulle riforme strutturali ma anche sui diritti fondamentali. Sono convinta che il punto di equilibrio trovato rappresenti la miglior sintesi possibile tra le sensibilità interne al Parlamento, e che, soprattutto, interpreti le sensibilità del Paese.

Un’altra notizia molto positiva è l’arrivo, il prossimo 23 maggio, della riforma del terzo settore alla lettura conclusiva nell’aula della Camera dei Deputati. Finalmente, dopo due approfonditi passaggi di modifica prima alla Camera e poi al Senato si arriverà a colmare un vuoto normativo che gli operatori del settore denunciano da anni. Per un approfondimento vi invito ad aprire il linkdel mio articolo al fondo della newsletter o consultare il DOSSIER preparato dal Senato.

Segnalo anche con piacere che Lo scorso febbraio la Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge sul cd. “Dopo di Noi”. Un termine semplice che denota spesso situazioni complesse: è infatti il momento in cui i genitori o familiari non sono più in grado di prendersi cura – perché mancanti o perché impossibilitati – del proprio figlio. Questa situazione, con tutto il carico di pensieri e preoccupazioni proprie di qualsiasi madre, si manifesta in modo più pressante quando il proprio figlio è affetto da grave disabilità. Per questo la legge prevede misure di assistenza e cura in favore delle persone con disabilità grave e prive di sostegno familiare ed istituisce un apposito Fondo da 90 milioni di euro annui oltre ad introdurre misure di agevolazione fiscale e tributaria. Insomma, una Legge di Civiltà che oggi è all’esame del Senato e speriamo entri in vigore in tempi rapidi. Il passo successivo, al quale mi dedicherò ancora con passione e impegno, sarà quello di creare un welfare partecipato per ricomporre, soprattutto a livello locale, il rapporto tra Stato e cittadini, tra pubblico e privato, secondo principi di equità, efficienza e solidarietà sociale.

Per favorire questo ho proposto negli scorsi mesi, insieme ad alcune associazioni del territorio, alcuni momenti di confronto ed approfondimento. A Nole insieme all’associazione Volare Alto, a Chivasso con partito e associazioni, oltre che insieme alla Bottega del Possibile. Quest’ultima associazione ha tra i suoi scopi principali proprio la sensibilizzare su questa tipologia di tematiche. Invito tra l’altro a partecipare al loro seminario che si svolgerà a novembre vicino a Pinerolo, su cui potete trovare QUI maggiori informazioni.

Infine lo scorso primo maggio il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) ha onorato un giorno così simbolico approvando, durante una riunione straordinaria, misure finalizzate al sostegno alle imprese e alla crescita per un totale di circa 290 milioni di euro. In particolare, con il Programma nazionale per la Ricerca per il periodo 2015-2020 si prevedono investimenti complessivi nel primo triennio 2015-2017 pari a 2.428,60 milioni di euro, di cui 1928,60 a carico del bilancio del MIUR e del PON ricerca e 500 milioni di euro a carico Fondo sviluppo e coesione (FSC) 2014-2020.

Approvati anche 1 miliardo di euro di risorse per i beni culturali e la valorizzazione del turismo oltre che questa interessante iniziativa: per recuperare i luoghi culturali dimenticati il Governo mette infatti a disposizione 150 milioni di euro. Fino al 31 maggio tutti i cittadini potranno segnalare all’indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare. Da non dimenticare ovviamente i 2,5 miliardi per la ricerca.

È on line, sul sito del Ministero, un avviso pubblico dal valore di 5 milioni di euro per la creazione di 500 biblioteche scolastiche innovative. Le nuove biblioteche dovranno essere aperte al territorio, anche fuori dall’orario scolastico, per essere fruibili dagli studenti, dai cittadini e dalle famiglie. Dovranno promuovere la lettura e l’educazione all’informazione anche attraverso il prestito dei testi in formato digitale, dovranno informatizzare il loro patrimonio, dotarsi di abbonamenti on line a riviste e quotidiani. Trovate maggiori informazioni a questolink.

Un passaggio a parte merita il provvedimento sull’Art Bonus, che consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico. Sarà su per questo moltoimportante stimolare i Sindaci dei vari comuni a segnalare i beni, anche simbolici, per invitare la cittadinanza a partecipare al loro mantenimento. A questo linkinfine trovate l’elenco degli investimenti in cultura, dalla cittadella d’Alessandria fino ai grandi investimenti in Campania, dal Porto Vecchio di Trieste fino alle Isole Tremiti, da Brera agli Uffizi. Un sostanziale cambio di passo rispetto ai Governi precedenti. Un programma di ampio respiro per rilanciare a 360° il Sistema Paese.

Ti saluto lasciandoti questi singoli approfondimenti sulle principali novità di questi mesi, sperando siano di tuo interesse.

Un caro saluto,

Francesca

“Senza speranza è impossibile trovare l’insperato” (Eraclito)


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OMOFOBIA, CONTRASTARE L’INTOLLERANZA CON DETERMINAZIONE

Inserito il 17 Maggio 2016 alle 11:48

2016_05_16_bandiera

“La Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia offre l’occasione di riflettere sulla centralità della dignità umana e sul diritto di ogni persona di percorrere la vita senza subire discriminazioni. La piena realizzazione di questa libertà, che deve appartenere a tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale delle persone, è essenziale per la costruzione di un ordinamento che garantisca il pieno rispetto dei diritti fondamentali e costituisca un pilastro della convivenza civile, in applicazione del principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione”.

Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia.

“Sulla capacità di respingere ogni forma di intolleranza si misura la maturità della nostra società- prosegue il capo dello stato-. L’intolleranza affonda infatti le sue radici nel pregiudizio e deve essere contrastata attraverso l’informazione, la conoscenza, il dialogo, il rispetto”.

“In occasione della giornata mondiale contro l’Omofobia credo che sia necessario arrivare quanto prima alla ripresa dell’esame del disegno di legge per l’introduzione di un reato ad hoc nel nostro ordinamento: il Paese non può più attendere”, ha dichiarato in una nota, la deputata del PD, Marietta Tidei.

“L’irruzione squadrista al Gay Center di Roma e quella all’incontro con la collega e amica Monica Cirinnà a Gaeta sono soltanto due dei tanti episodi che mettono in evidenza come sia necessario arrivare all’approvazione di una legge contro l’Omofobia in Italia: dopo il via libera al riconoscimento delle unioni civili credo che questo ulteriore passo di civiltà sia importante per mettere in un forte deterrente contro chi condanna l’amore tra persone dello stesso sesso”, aggiunge Tidei.

“Chi discrimina oggi una persona per il suo orientamento sessuale è un razzista e come tale va trattato: lasciare impuniti questi comportamenti significa alimentare un’onda pericolosa, che porta tante persone oggi in Italia a sentirsi relegate nell’angolo per colpe che non hanno”, prosegue. “Mi auguro che tutte le forze politiche si impegnino per sbloccare il ddl in Senato in modo da arrivare a un’approvazione del provvedimento in tempi rapidissimi”, ha concluso Tidei.


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DIRITTI CIVILI, IL 9 MAGGIO ARRIVANO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI

Inserito il 29 Aprile 2016 alle 12:58

parità di genereIl 9 maggio il ddl sulle unioni civili arriva nell’aula della Camera per la sua approvazione definitiva. Matteo Renzi aveva promesso che dopo la stagione delle riforme sarebbe arrivata quella dei diritti e così è stato. Grazie all’impegno tenace del Pd, nonostante tutti coloro che si sono battuti perché questo non avvenisse o hanno cercato di sabotare il testo.

Finalmente anche l’Italia avrà, come la quasi totalità dei Paesi europei, una legge che mette tutti i cittadini in grado di amarsi e sviluppare il proprio progetto di vita in comune, riconoscendo non soltanto i diritti delle coppie same-sex che vogliono unirsi civilmente, ma anche di tutti coloro, etero e omo, che convivono e che per la legge italiana non esistevano.

E’ un primo grande passo di civiltà sociale e politica del nostro Paese come non se ne vedevano da oltre 30 anni.

Da Newsletter PD Piemonte, 26 aprile 2016


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D.E.F.: L’ECONOMIA HA RIPRESO A CRESCERE, SEGNALI INCERTI MA DA SOSTENERE

Inserito il 29 Aprile 2016 alle 12:54

zanoni.magda“Il DEF 2016 prosegue la strategia di programmazione economica degli anni scorsi, i cui obiettivi sono il rilancio della crescita e dell’occupazione”. Lo ha detto la senatrice del Pd Magda Zanoni intervenendo in aula durante la discussione sul DEF. “L’economia italiana – ha spiegato Zanoni – è tornata a crescere nel 2015, ma i segnali di ripresa sono ancora incerti a causa del quadro internazionale. Fa bene quindi il Governo a proporre di sterilizzare le clausole di salvaguardia, che diventerebbero operative nel 2017 e che rappresenterebbero lo 0,9 per cento del PIL: è una proposta coraggiosa che assorbe una grande quantità di risorse della manovra ma va nella direzione giusta”.

“Del resto – ha proseguito – la capacità previsionale di questo Governo non ha eguali rispetto agli esecutivi precedenti, grazie non solo all’avere messo in atto politiche in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati, ma anche nel averle saputo definire. Quanto alle autonomie locali, l’ANCI nelle audizioni sul DEF ha espresso una valutazione nel complesso positiva sul Documento. Questo non vuol dire che si siano risolti tutti i problemi ma sicuramente l’Associazione si è espressa in termini favorevoli. Per tutti questi motivi ritengo che anche il DEF 2016 centrerà i suoi obiettivi. Dipenderà – ha concluso – dalla capacità del Governo, ma anche da quella del Parlamento di trasformare di queste linee nella legge di stabilità del 2017”.

Magda Zanoni

Da Newsletter PD Piemonte, 26 aprile 2016


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LA PROSSIMA SETTIMANA IN VII° COMMISSIONE CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE

Inserito il 22 Febbraio 2016 alle 14:51

Ridefinizione del sostegno pubblico e revisione della disciplina del settore dell’editoria, Comitato dei nove
Martedì 23 febbraio (e mercoledì 24) la Commissione esaminerà in sede di atti del Governo lo schema di decreto ministeriale recante istituzione della tabella triennale 2014-2016 degli enti privati di ricerca nonché riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per l’anno 2014, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, con riferimento agli enti privati di ricerca (esame atto n. 260 – rel. Ghizzoni, PD)
Al termine si riunirà in sede referente per esaminare la proposta di legge recante Modifiche al decreto legislativo 10 aprile 1948, n. 421, ratificato, con modificazioni, con legge 5 marzo 1957, n. 104, riguardante la destinazione e l’alienabilità dell’ex collegio di Villa Lomellini, assegnato in proprietà al comune di Santa Margherita Ligure (esame C. 2572 – rel. Rocchi, PD)
Mercoledì 24 si riunirà il Comitato dei nove nominato per l’esame del testo unificato recante Istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico e per la revisione della disciplina del settore dell’editoria e della disciplina pensionistica dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti (C. 3317-C. 3345/A – rel. Rampi, PD).
Giovedì 25 febbraio la Commissione svolgerà le interrogazioni: 5-06998 Nicoletti: Sul sostegno del sistema universitario e della ricerca; 5-07088 Luigi Gallo:Sull’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento per il personale docente ed educativo e il trasferimento da una provincia all’altra del predetto personale; 5-07201 Luigi Gallo: Sull’adeguamento della dotazione tecnologica delle scuole italiane; 5-07598 Ghizzoni: Sull’assegnazione di contributi a favore di istituti per la diffusione della cultura scientifica; 5-02511 Valiante: Sulla tutela del sito archeologico di Velia nel comune di Ascea (Salerno); 5-07052 Mazzoli: Sulla tutela della necropoli di Norchia(Viterbo).
Infine svolgerà, nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni 7-00814 Ghizzoni, 7-00835 Pannarale e 7-00836 Vacca sul diritto allo studio universitario connesso al nuovo metodo di calcolo dell’ISEE, l’ audizione informale di rappresentanti del Consiglio nazionale studenti universitari (CNSU).

Da Newsletter On. Umberto D’Ottavio n. 7 (141) del 20 febbraio 2016


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IN AULA LA PROSSIMA SETTIMANA

Inserito il 22 Febbraio 2016 alle 14:50

IVAI AL CALENDARIO

Conflitto d’interessi
La legge sul conflitto d’interessi sarà votata la prossima settimana. Le nuove norme, che permettono di superare la legge Frattini, garantiscono una maggiore trasparenza e migliorano la nostra democrazia.

  • Comunicati di Francesco Sanna, 2 e Emanuele Fiano, 2

Banche
Martedì 23 saranno all’ordine del giorno i voti sulle pregiudiziali di costituzionalità al dl banche presentate dalle opposizioni.


Editoria
La proposta di legge di riforma del sistema dell’editoria sarà in Aula per le votazioni dopo il via libera della commissione Cultura della settimana scorsa.


Mozioni
All’esame dell’Aula mozioni che prevedono misure a sostegno della famiglia.

Da Newsletter On. Umberto D’Ottavio n. 7 (141) del 20 febbraio 2016


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