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Inserito il 17 Giugno 2016 alle 09:24

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DOMANI CONFERENZA STAMPA DAMIANO-GNECCHI SU PENSIONI E NATI NEL ’52

Inserito il 25 Maggio 2016 alle 14:51

Mercoledi 25 maggio alle ore 13:00, presso la sala Stampa della Camera dei Deputati, Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro e Maria Luisa Gnecchi, capogruppo PD nella medesima Commissione, convocano una conferenza stampa per affrontare il tema dei “nati nel ‘52”.
“ Il tema che vogliamo affrontare – dichiarano gli onorevoli Damiano e Gnecchi – è quello dei nati nel ’52 che, lavorando nel settore privato, possono andare in pensione al compimento dei 64 anni di età, dopo i 7 mesi mesi canonici di aspettativa di vita. Lo prevede la legge Fornero: si tratta di un anticipo di 2 anni che abbiamo strappato con grande fatica al tempo del Governo Monti.”
“Quello che chiediamo – spiegano – è che questa flessibilità, a molti sconosciuta, venga propagandata dal Governo. La seconda richiesta è di cancellare una interpretazione restrittiva dell’INPS che prevede, per i lavoratori che hanno questo diritto, che siano stati al lavoro il 28 dicembre 2011. Chi non era occupato a quella data, perché aveva perso il lavoro, non può andare in pensione: una doppia penalizzazione incomprensibile.”
“Infine, vogliamo esaminare il rapporto dell’INPS sulle sette salvaguardie degli esodati e proporre i contenuti dell’ottava. Il problema degli esodati va definitivamente risolto”, concludono.

24 maggio 2016


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PENSIONI: DAMIANO, “FLESSIBILITÀ DIREZIONE RICHIESTE SINDACATI”

Inserito il 25 Maggio 2016 alle 14:50

(ANSA) – ROMA, 24 MAG – “Il confronto di oggi tra Cgil, Cisl e Uil e Governo rappresenta, in sé, una positiva novità. Avviare un percorso di incontri, come ha annunciato Poletti, su temi socialmente sensibili come le pensioni ed il mercato del lavoro, rappresenta un cambio di rotta rispetto alla stagione nella quale le decisioni calavano sostanzialmente dall’alto”. Lo afferma Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. “Se cambia il clima – prosegue – è perchè è cambiata la situazione: la manovra Fornero si fece in un momento di emergenza per i conti pubblici ed in un contesto nel quale si doveva sostenere, anche a costo di dire il falso, che il sistema pensionistico non era sostenibile. Oggi, è lo stesso Renzi a propagandare giustamente che c’è una ripresa dell’economia, seppure debole. Per quanto riguarda le pensioni – spiega – nel Documento di Economia e Finanza è chiaramente spiegato che il risparmio pensionistico, dal 2004 al 2050, sarà di 900 miliardi di euro. Alibi non ne esistono più: semmai c’è qualcosa da restituire ai lavoratori in termini di flessibilità ed ai pensionati in termini di pensioni più basse. Ci auguriamo che il confronto porti ad una conclusione condivisa e che si apra anche con il Parlamento: alla Camera, dal 2013, è stata presentata una proposta di legge sulla flessibilità e sui lavoratori precoci attualmente in discussione in Commissione lavoro della quale il Governo dovrebbe tenere conto è che va nella stessa direzione delle richieste unitarie del sindacato”. (ANSA).

24 maggio 2016


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PENSIONI: DAMIANO, “ATTENDIAMO INCONTRO CON GOVERNO”

Inserito il 25 Maggio 2016 alle 14:45

(ANSA) – ROMA, 23 MAG – “Domani ci sarà l’incontro tra Governo e sindacati sui temi delle pensioni e del lavoro, che noi abbiamo rivendicato da tempo con forza. Chiediamo anche, al più presto, un confronto con il Parlamento”. Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. “Su questi argomenti – prosegue – non si possono calare dall’alto le soluzioni: non siamo più all’emergenza economica del Governo Monti ed il nostro sistema pensionistico è il più solido d’Europa. Lo dimostra quanto c’è scritto nell’ultimo DEF: che i risparmi che si realizzeranno con le riforme del 2004 (Maroni), 2007 (Damiano) e 2011 (Fornero), saranno pari a 900 miliardi di euro fino al 2050. Rispetto alla proposta dell’Anticipo Pensionistico (APE), noi abbiamo quattro osservazioni: non vogliamo un prestito, ma una flessibilità e, quindi, l’ufficiale pagatore dev’essere l’INPS e non le banche; l’anticipo dev’essere di 4 anni e non di 3 come dice il Governo; la penalizzazione annua dev’essere mediamente del 2% e, in ogni caso, le pensioni fino a 2.000 euro lordi mensili non devono superare tale soglia; devono essere coinvolti anche i lavoratori precoci, per i quali chiediamo la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi”. “Tre anni fa – spiega Damiano – abbiamo presentato una proposta di legge sulla flessibilità delle pensioni ed il sindacato si è mobilitato unitariamente, con le sue proposte, sullo stesso obiettivo”. “Il fatto che la flessibilità sia entrata a far parte dell’Agenda politica di Renzi e che si sia aperto un confronto che deve proseguire, lo riteniamo un primo risultato. Sarà necessario trovare le soluzioni condivise e positive anche perché le pensioni orientano, da sempre, le scelte di voto di milioni di cittadini”, conclude. (ANSA).

23 maggio 2016


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UE: DAMIANO, ORA DECISIVI WELFARE E LAVORO DI QUALITÀ

Inserito il 25 Maggio 2016 alle 14:42

(ANSA) – ROMA, 22 MAG – “L’Europa è di fronte a molte sfide. Quelle immediate sono almeno due: il voto di oggi per le elezioni presidenziali in Austria, che potrebbe scegliere un capo di Stato di estrema destra (si preannuncia un testa a testa con il candidato sostenuto dai Verdi); il voto fra un mese in Gran Bretagna, che potrebbe sancire l’uscita del Paese dall’Europa (definita una “minaccia globale” dai ministri delle Finanze del G7). Al fondo di queste possibili scelte si evidenzia il prevalere di populismo e demagogia, alimentato pero’ da un oggettivo peggioramento delle condizioni di vita di un numero crescente di cittadini europei”. Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. “Le forze di destra e l’economia liberista – spiega – che hanno scientificamente perseguito per decenni l’idea dell’arretramento dell’intervento dello Stato in economia, delle liberalizzazioni senza controllo in nome della concorrenza, dell’abbattimento delle tutele sociali e del lavoro, adesso lanciano allarmi e versano lacrime di coccodrillo di fronte al pericolo della destra estrema, da loro stessi risvegliata e rimessa in corsa”. “Il ruolo del welfare e del lavoro di qualità, in questo contesto, e’ decisivo. Il nostro governo – prosegue – ha di fronte a sé scelte decisive: quella sulla flessibilità delle pensioni, dopo gli annunci anche di Renzi, deve trovare una soluzione, condivisa dai sindacati e dal Parlamento, nella prossima legge di Stabilità. Non si commetta l’errore di imporre dall’alto una soluzione: questa volta non funzionerebbe. Un secondo punto riguarda il mercato del lavoro. L’uso distorto dei voucher, sempre più evidente agli occhi dell’opinione pubblica, va limitato: non basta la tracciabilità, già annunciata dal Governo, ma occorre tornare alla ‘occasionalità’ prevista dalla legge Biagi”. “Questi contenuti non vanno sottovalutati, perché la loro mancata o insoddisfacente soluzione influenzerà l’orientamento di voto di milioni di cittadini”, conclude. (ANSA)

22 maggio 2016


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LAVORO: DAMIANO, “CONTRARI A TAGLIO CONTRIBUTI PREVIDENZIALI SOLO PER NUOVI ASSUNTI”

Inserito il 25 Maggio 2016 alle 14:41

(AdnKronos) – “Sembra che il governo voglia rendere finalmente strutturali gli incentivi: un passo avanti nella giusta direzione per il quale chiediamo di discutere a fondo la soluzione giusta da adottare. Tra le ipotesi circolate, per il momento solo giornalistiche, c’è anche quella del taglio dei contributi previdenziali del 4-6% per i soli nuovi assunti. Questa soluzione ci trova totalmente contrari”. Lo sostiene Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. “Se l’aliquota previdenziale scenderà fino al 27% – continua – chi coprirà la differenza? Per questi nuovi assunti, che avranno il calcolo della pensione totalmente con il sistema contributivo, ci sarebbe il rischio di non raggiungere il livello di versamenti necessario per andare in pensione. Vogliamo ricordare che per lasciare il lavoro a 63 anni, come prevede l’attuale legislazione, per i giovani sarà necessario percepire un assegno pensionistico almeno 2,8 volte quello sociale (che attualmente è di 442 euro)”. “Altrimenti il momento della pensione verrebbe spostato di almeno 5 anni (presumibilmente a quel tempo la pensione di vecchiaia si percepirà a 68 anni), sempreché l’importo sia almeno di 1,5 volte la pensione sociale. In caso contrario si arriverebbe automaticamente a 70 anni. Tagliare i contributi previdenziali ai giovani neo assunti, per far risparmiare le imprese, oltre che una beffa sarebbe anche un inganno”, conclude l’ex ministro. (Mat/AdnKronos)

21 maggio 2016


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ISTAT: DAMIANO, “GIOVANI DI OGGI PENSIONATI POVERI DI DOMANI”

Inserito il 25 Maggio 2016 alle 14:40

(ANSA) – ROMA, 20 MAG – “I giovani saranno i pensionati poveri di domani perché, nell’attuale mercato del lavoro, sono diventati lavoratori poveri. Accorgersi, a 60 anni, di avere alle spalle appena 20-25 anni di contributi, come capiterà ai nostri figli, conduce dritti e filati ad una vecchiaia poco dignitosa”. Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. “Perché capita questo? Perché – spiega – l’idea liberista di colpire lo Stato sociale e togliere le tutele al lavoro, costringe i nostri figli a fare la “gimcana” per entrare nel mondo del lavoro: stage, tirocini, voucher, lavoro a chiamata, co.co.co, interinale, false partite IVA e lavoro a termine, rappresentano il deprimente biglietto d’ingresso nel mondo del lavoro di intere generazioni”. “Questo significa bassi salari, pochi contributi e lavoro intermittente, cioe’ poveri nel lavoro e poveri con la pensione. Non a caso – prosegue Damiano – l’ISTAT rileva che le generazioni post ’80 e post ’96 stentano ad entrare nel mondo adulto. La transizione allo stato di ‘adulto’, come dice l’ISTAT, si compone di diversi passaggi nel vissuto degli individui: dalla condizione di studente a quella di occupato, dalla famiglia dei genitori alla vita indipendente o di coppia, dallo status di single a quello di coniugato e dall’essere senza figli alla genitorialità”. “Le generazione dei Millenial (nati tra gli anni 80-90) e delle Reti (nati dopo il ’96), stanno posticipando sempre di più queste principali tappe verso la vita adulta. Questa drammatica constatazione ci obbliga a rivedere il nostro modello di sviluppo e ad eliminare la precarietà nel mercato del lavoro, a partire dai voucher”, conclude. (ANSA).

20 maggio 2016


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PROPOSTA DI LEGGE 857

Inserito il 23 Febbraio 2016 alle 13:44

Ecco il testo della proposta di legge 857 a prima firma di Cesare Damiano, sulla “Flessibilità pensionistica: Disposizioni per consentire la libertà di scelta nell’accesso dei lavoratori al trattamento pensionistico”, in queste giorni oggetto di discussione parlamentare.

2016_02_23_proposta_legge
2016_02_23_flessibilità

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APPALTI: DAMIANO: “APPROVATO EMENDAMENTO CHE TUTELA LAVORATORI”

Inserito il 23 Novembre 2015 alle 11:21

2015_11_23_appalti

“La Camera ha approvato l’emendamento del PD sugli appalti nei call center firmato dagli onorevoli Albanella, Damiano, Gnecchi, Giacobbe, Miccoli e Vico. Si tratta di una svolta di qualità  significativa per il settore: potremmo persino dire storica, frutto di una lunga e paziente attività della Commissione lavoro della Camera, culminata con una indagine conoscitiva sul settore che ha preparato il terreno per questa soluzione, e di un proficuo confronto con le parti sociali”. Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

“L’emendamento – spiega – prevede, in caso di cambio appalto, che il rapporto di lavoro continui con l’appaltatore subentrante. Non c’è, quindi, licenziamento e riassunzione e si mantengono gli organici preesistenti”.

“ Una novità non di poco conto – continua Damiano – per un settore insidiato da logiche di dumping sociale che mettono in difficoltà le imprese corrette e trasparenti e minacciano continuamente l’occupazione dei lavoratori. Inoltre, il testo prevede che il passaggio diretto avvenga con le modalità e le condizioni previste dai contratti nazionali di lavoro vigenti alla data del trasferimento”.

“Questa norma – prosegue – rende più certe le tutele per i lavoratori e più stabile il lavoro e la retribuzione, premiando i comportamenti trasparenti delle aziende virtuose e combattendo  il lavoro nero e le logiche del massimo ribasso”.

“Su questa soluzione abbiamo registrato una positiva convergenza delle associazioni delle imprese committenti, di quelle proprietarie dei call center e dei sindacati dei lavoratori. La nostra battaglia sugli appalti si è anche caratterizzata per l’introduzione delle clausole sociali e per il superamento delle gare al massimo ribasso. Nel voto alla Camera si sono registrati 289 favorevoli, 101 astenuti e nessun contrario” conclude l’esponente PD.


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OLTRE LA STABILITA’

Inserito il 11 Novembre 2015 alle 11:07

2015_11_11_oltre_stabilità


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